Recupero e shabby: cassettone.

Questa estate mi è stato chiesto di recuperare un antico mobile e renderlo un po’ più attuale, svecchiandolo in modo da poterlo inserire in una casa al mare.
Si tratta di uno di quei cassettoni enormi, che il tempo ha consumato impietosamente, senza però renderlo affascinante.
Il lato positivo nell’avere un vecchio e malandato mobile è che è sempre convertibile usando qualche accortezza e un po’ di creatività, senza tralasciare il buongusto. Il legno vecchio è versatile, al contrario dei nuovi mobili in commercio magari economici ma facilmente soggetti all’usura del tempo.

Il primo passo è stato quello di grattare tutto il coppale residuo per permettere alla pittura di penetrare bene nel legno.
Non proprio il lavoro più eccitante del mondo e anche molto faticoso; è però importante per evitare che dopo la prima mano di pittura il maledetto coppale riemerga lasciando delle odiose chiazze.
Dopo averlo spolverato e pulito con un po’ di alcool ho passato una mano di fondo legno all’acqua bianco. E’ importante seguire le venature del legno se volete che l’effetto finale sia bianco invecchiato e non laccato uniforme.
Dopo il tempo di asciugatura ho rifinito con uno smalto bianco all’acqua sempre seguendo le venature e distribuendo le pennellate in modo da ottenere delle sfumature in alcuni punti, soprattutto le estremità e gli spigoli.
All’interno ho realizzato un decoupage con fogli di giornale e ho passato una mano di flatting all’acqua sia sul decoupage sia all’esterno, per evitare che appoggiando un bicchiere bagnato rimangano i segni sul legno. Immagine

 

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Recupero e Shabby Chic: poltrona

Ho acquistato questa vecchia poltrona da una signora che se ne voleva disfare.
Aveva lo schienale rotto in ben 3 punti ed era quindi inutilizzabile. La fodera era irrimediabilmente rovinata sia nei braccioli che sulla seduta.
E’ stato uno dei miei primi lavori e anche uno dei più complicati soprattutto per la fatica nel togliere le bullette e le graffette ormai arrugginite che rifinivano tutta la poltrona.
Dopo aver aggiustato i tre punti rotti (non con poca fatica) ed essere finalmente riuscita a sfoderare la sedia ho trovato all’interno il numero di serie che il tappezziere aveva inserito chissà quanti anni fa.

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Ho poi carteggiato e dato una mano leggera di fondo universale bianco all’acqua. In seguito ho rifinito per dare un effetto sfumato, con lo smalto bianco sempre all’acqua.  Dopo aver aspettato i tempi di asciugatura sia per il fondo, sia per lo smalto, ho steso delle pennellate di cera anticante all’acqua. Dopo l’asciugatura è necessario carteggiare con carta vetrata o meglio con una retina metallica, per evitare di grattare via il colore.
Il tessuto. Dopo aver cercato in molti rivenditori un tessuto con colori chiari, con scritte, che avesse un’aria romantica e che fosse resistente abbastanza per foderare una sedia, avevo quasi rinunciato quando, in un blog di arredamento che fa capo ad un bellissimo negozio, ho trovato questa bellissima stoffa di misto lino, con scritte vittoriane e cherubini. E’ versatile, romantica e adattabile a qualsiasi ambiente.
Con delle bullette da tappezziere ho (con pazienza certosina) rifinito la seduta, i braccioli e lo schienale.
Finalmente la magia! E’ amore..

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Recupero e Shabby Chic: cassettiera

Il legno è amore. E’ consumato, vissuto. Come la nostra pelle conserva i segni del tempo e li palesa nelle sue striature.
Da un po’ di tempo mi piace scovare oggetti antichi, spesso rotti o inutilizzati nei mercatini e regalargli nuova vita. Lo stile che spesso utilizzo è lo Shabby Chic. I mobili vengono svecchiati, resi meno cupi e adattati a vari ambienti. Spesso -ed è la cosa che preferisco fare- viene cambiata anche la destinazione d’uso. Un armadio dove venivano riposti i vestiti viene utilizzata per i piatti, bauli diventano tavoli da soggiorno, antichi cestini da pic nic trasformati in porta gioielli.

Oggi parlerò di una triste cassettiera trasformata in mobile elegante e versatile, con un tocco di originalità.
Ho tolto i cassetti, riparato la parte posteriore con la sparapunti, stuccato le imperfezioni degli angoli del legno che si era sfaldato in alcuni punti. Se il legno è molto sporco potete pulirlo con un panno bagnato con alcool o bicarbonato.
Ho carteggiato (anche se il legno era molto consumato) per togliere tutta la patina di vecchio coppale che era stata stesa sul mobile ed evitare che riemerga dopo aver dato lo smalto. Dopo aver spolverato ho dato una mano di fondo legno.
Io uso quello universale all’acqua.

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Ho aspettato i tempi di asciugatura e in seguito ho steso una seconda mano di fondo legno questa volta con pennellate irregolari in modo da rendere il colore sfumato. Personalmente, tendo a dare anche la prima mano di fondo legno in maniera non troppo omogenea in modo da ottenere delle zone in cui traspare il legno grezzo.
Attendo ancora l’asciugatura e stendo una mano di smalto all’acqua. Potete scegliere tra diverse tonalità di bianco tra cui ghiaccio, latte, opaco, lucido. Purtroppo, data la varietà di marche presenti è difficile capire le differenze. Io acquisto il bianco standard e, se troppo lucido, lo invecchio con la cera in seguito.

In questo caso ho decorato il piano della cassettiera con una stampa di pizzo macramè applicato con la tecnica del decoupage. Motivo che ho applicato anche lateralmente ai cassetti.
Ho inoltre sostituito i pomelli.

Ho infine passato due mani di flatting per rendere il mobile impermeabile all’acqua, nel caso venga adoperato in cucina, o semplicemente per evitare che rimandano aloni se dobbiamo poggiarci sopra un bicchiere.
Il faltting è comunque necessario quando si applica il decoupage. Ricordatevi di stenderlo in modo uniforme, controllando in controluce le pennellate perché, una volta asciugato, le irregolarità tendono a vedersi.
Anche il flatting è all’acqua.

Questo è il lavoro finito!

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Tutto ciò che puoi immaginare, la natura lo ha già creato.

Le rivoluzioni migliori sono quelle che cominciano un giorno qualunque, senza avvisaglie o preparazioni. Da quando la parola INCI si è insinuata nel mio cervello, niente è stato più come prima. Un’amica mi ha introdotto nel fantastico mondo della composizione dei cosmetici, creme, detergenti e il mio orizzonte ‘cosmetico’ si è rovesciato.

INCI è l’acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, o più semplicemente la nomeclatura internazionale della composizione dei cosmetici. Mentre mi aggiravo per caso controllando qui qualunque sostanza venisse a contatto con la mia person,a scopro che tutto ciò che tocchiamo ha un’alta percentuale di additivi chimici, conservanti, derivati, siliconi che sono dannoie per il nostro organismo e che potremmo farne volentieri a meno. La cara Nivea, quella che mia madre si spalma con dedizione da trenta anni sottoforma di detergente, crema viso, mani, corpo, e che ha come secondo ingrediente la paraffina liquida, evidentemente derivata del petrolio, ha chiuso l’anno 2012 con un +7% di fatturaro rispetto allo scorso esercizio. Com’è possibile che prodotti così potenzialmente dannosi o comunque non benefici siano premiati dal mercato tanto da avere una crescita così importante?

Il marketing risponderete voi. Sicuramente la parte di marketing relativa alla comunicazione, la ‘P’ della Promotion è la carta che viene giocata con maggior successo. Viene presentata come crema sana, giovane, da usare sempre e comunque. Giovani ragazze bellissime ballettano spalmandosi di crema al petrolio e noi dovremmo anche crederci.
Ma i tempi sono cambiati. Non possiamo pretendere che gli altri facciano i nostri compiti a casa e poichè un prodotto si trova sul mercato non è detto che soddisfi i nostri canoni di eccellenza (Vedi il Ragù Star pieno di carne equina). Senza contare le creme di brand luxury che secondo la mia opinione rasentano la truffa la pubblicità ingannevole.

Mi sono innamorata di un sito http://www.ecco-verde.it/ e ho acquistato da loro aluni prodotti per la cura del viso e del corpo, che sono completamente naturali, ricchi di estratti e veri oli essenziali in armonia col nostro corpo. Senza dimenticare il cruelty free.
Ci sono prodotti adatti per ogni tipo ti pelle, capelli, esigenza o desiderio,

Vorrei che siti come questo fossero pubblicizzati e che fosse possibile da parte di chiunque avere accesso a informazioni che riguardano la salute della nostra pelle. Per ora la rivoluzione è per pochi che però, strenuamente, diffonderanno il verbo.

Come è riportato sul sito: “Everything you can imagine, nature has already created.”

P.S. La Nivea l’ho usata per smacchiare il lavandino quando ho tinto i capelli. Funziona.

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Soul Kitchen, il santo graal dell’aperitivo a Firenze.

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Uscire a Firenze è un piacere. Se riuscite a trovare parcheggio e se i tacchi che avete scelto non sono troppo alti. Soddisfatte le due primarie condizioni, mi è capitato di volere fare un aperitivo in centro che non sia solo un’accozzaglia di chips, noccioline, patatine rodeo (esistono ancora) e olive verdi che ci salutano tristi dal bicchierino della loro ultima ora, con l’aria da dead man walking. Ho scoperto recentemente il Soul Kitchen e finalmente un aperitivo-cena degno di questo nome. Mi ha colpito non solo la quantità -in molti locali i numerosi primi piatti serviti sono irrimediabilmente scotti- la qualità elevata e la varietà dei cibi offerti. E’ una vera e propria cena completa, con antipasti, primi e secondi in un continuo susseguirsi di nuove e calde pietanze. Il tutto a 7 euro compreso il vostro cocktail.
E pensare che ieri, per un euro in più, venivano servite anche delle crepes dolci.
Se penso alle frittatine (per esser gentili) proposte da un altro locale in centro, spacciate per cibo degli dei e non comprese nel tripudio di salatini (seppur ben presentati) di cui sopra, mi prende male.
O bene, pensando al prossimo Soul Aperitivo.

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Final Destination Tuscany. The five most striking things about Tuscany and Italian people, from a tourist’s perspective.

Over the past year I’ve known almost fifty different people coming from all over the world. This means I’ve embraced different cultures, traditions, languages and customs. But what they have in common is they’ve been longing about Florence, Tuscany, Chiantishire, Tuscan and Italian food and wine, for a long time and now, finally, after an exhausing trip, their dream came true.

I’ve been lucky enough, running a vacation house near Florence, to be part of the dream, as privileged witness.

During the months I’ve collected so many impressions about our beloved region.

Here you’ll find the five most striking ones, after the first days spent under the Tuscan sun.

1. Wild traffic. Florentine drivers are always in rush and the consequence is traffic is intense, caotic and it looks like a jungle. Moving the arms in a convulsive way, it’s all part of the package because they’re like an extension of the car, so we need to use them. A lot. I’ve heard stories about tourists lost among roundabouts and give-way signs. I can feel the terror in their eyes as they tell me their experience and live again those unforgettable moments. My advice is always the same. If you can’t compete, take the bus.

2. Phone calls. Aside from loud voice, they’re always surprised about the weird way we answer the phone: “Pronto”. I’ve been asked so many times what’s the point of clarifying every time that we’re.. “Ready”! The same doubt about the final, repeated “Ciao, ciao, ciao”, at the end of the phone call.

Well, actually, I’m not able to explain the syntax of an italian phone call.

The short version is we’re very much ready to hear what you have to say, and, a simple “Bye” is not enough to communicate how lucky we were to talk to you, at the phone. At least we don’t hang up the phone without saying ‘goodbye’, like in american movies! All I know is that we might be weird but, without a doubt, dedicated!

3. Coffee/Tea. An unbalanced war. Our stores are full of every possible kind of coffee: decaffeinated, Arabica, Robusta, Liberica, Excelsa and plenty of coffee machines. But there’s no chance to find a simple teapot with a proper filter. I know this sounds incredible but it’s true. Word of English perfect gentleman. All I can do is smile, and tell we don’t have this strong passion for tea.   Just in case you haven’t noticed. So sorry.

4. Train ticket. Countryside is amazing: hills, fantastic views, vineyards, fruit gardens. But if you need to take the train to move from a little village to another, things might be a little bit more  complicated. Small stations have poor turnout so, when I have to explain that the ticket office is open just for few hours  in the morning and the best thing to do is to buy tickets at the bar near the station , their face tell everything I already know.  Why would I have to buy tickets at the pastry shop? The keyword for the stay is ‘cappuccino & ticket’. Don’t ask.

5. Tuscan landscapes. Looking a tourist’s eyes the exact second he or she finally arrives in Tuscany, is almost a mystic moment. They drop the bags, lift the head up and a sudden flash illuminate their face. Eyes and mouth wide open. Literally. We’re used to admire our Tuscan landscapes almost everyday, and whenever we want but, for a tourist, coming from the other side of the world, a simple country run or a olive field can be as poetic as a Divina Commedia line. This is my favorite moment.

Beyond bizarre things and different customs, all the people I’ve met are overwhelmed by the beauty of our country, and the uniqueness of our region. It’s somehow istructive because it refreshes our mind about how lucky we are, living our life surrounded by the magic and the elegance of Florence.

Too bad for those who live in Florence but unfortunately, are not sensitive enough to enjoy every little single part of this incredible blessing.

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Paris

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Sometimes words are useless. Perfection, romance, eternity under a vanilla sky.

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On www.grazia.net.

 

Enjoy!

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Serious.

Se c’è una cosa che ho imparato è che a Parigi il pane è una cosa seria.

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Poetry in Paris.

Pastel colors, gleaming necklace, nude color shoes, bronze nail polish and a little mirror hidden in my purse, just to make sure everything is ok. As the street door is closed, Paris is ready to support my little steps through the mild night. Lamps illuminate my way, decorated balconies make me glimpse other people’s lives. As a witness, I pay my respect. Another night goes by and the Old Lady fooled me once againg, making me think that perfection exists.

-compact mirror CHANEL
-nail polish 708 Pèpite Gold Nugget DIOR
-Lipstick Rouge Personnel 16 YSL
-necklace http://www.celebritystarshop.com/
-shoes color nude Christian Dior

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